SABATO 26 maggio 2018
- IL MIO PRIMO PASSATORE -
di Massimo De Nigris
<<....non so come sia stato possibile, inizio a commuovermi e solo ora mi rendo conto di cosa ho fatto, taglio il traguardo mi danno la medaglia mi riprendo un attimo, tutti che fanno i complimenti...>>
Solo alcune righe del bellissimo racconto del nostro runner. Se ti sono piaciute prenditi un po' di tempo e leggi dall'inizio
Albergo prenotato a Faenza per comodità post gara, sabato mattina alle 9 i pullman ci portano a Firenze. Dalle 11.30, dopo un piccolo "studio" per capire dove sistemare gli zaini sui pullman che trasportano i cambi ai ristori, inizio ad incontrare alcune persone conosciute in altre corse. Parliamo un po' e andiamo a mangiare.
Alla partenza in piazza ci aspettano 32° e molta gente. Contro alla rovescia, start, 3 km in piano e subito inizia la prima salita. Al primo ristoro prendo l'acqua al volo e riparto correndo lentamente in salita per poi camminare perché non serve a niente correre.
Mi affianca un signore di Cremona e parlo con lui per un paio di km. Mi dice: "E' 28 anni che la faccio. Vedi questi che corrono? Tra il 35° e il 40 km, il 20% di loro si sarà già ritirato. Corri nel piano o in discesa; nelle salite solo dopo...verso la fine".
Spengo l' orologio e lo tolgo, tanto non serve, vado avanti piano, corro un altro po', poi altra salita... Arrivo a Fiesole, la temperatura raggiunge 34-35 gradi, fino adesso per l'80% ho camminato. Finalmente un poco di discesa verso Borgo San Lorenzo e al 32° km mi fermo e mi avvicino al pullman che trasporta gli zaini; prendo un gel di sicurezza e lascio l' orologio. Parlo con un ragazzo del posto che mi dice che è la prima volta anche per lui. Gli chiedo quanto ci vorrà ad arrivare al 48°, forse 2 o ore, mi dice, la strada è ripida.
Allora prendo la maglia termica e la torcia e le lego in vita. Riparto e trovo salite sempre più ripide, sto per arrivare alla distanza maratona e inizio a vedere gente sdraiata, seduta, ambulanze che passano e continueranno a passare quasi tutta notte. Mi dico: "Alla cima mancano 6 km scarsi non ci metterò tanto...ci ho messo 1 ora e mezza e scopro che quando dicono ripida, vuol dire ripida!!!". Al 48° km, un ristoro. Mangio poco, 3-4 biscotti, una fetta di pane e marmellata, bevo acqua e 2 bicchieri di...vino. Un bicchiere di quello non si rifiuta mai.
Ormai è buio, mi metto la termica, inizio la discesa e affronto 4-5 km ricchi di sali scendi fino a Marradi. Al 65° km, con 20° di temperatura, ecco una salita ripida prima di entrare in paese dove un ristoro e una discesa li accetto ben volentieri. Inizia a farmi male la gamba dietro, quindi alterno corsa a camminata fino al 70° dove mi fermo un attimo per automassaggiarmi e poi ripartire. Il dolore resta e dal 75° km inizia anche a fare freddo, la temperatura è scesa a 7/10°. Altro stop, tolgo le scarpe, metto i cerotti per la vesciche sotto entrambi i piedi e corricchio con il male cercando di cambiare il modo di correre per sentire meno dolore ma lo sento lo stesso; decido di correre normale. Dopo un paio di km mi abituo al dolore e vado avanti.
Tra un'ambulanza e l'altra, ecco altre salite. Arrivo a Brisighella piano piano, inizia a sorgere il sole, si alza la temperatura e leggo ""ultimi 10 km!".
Ormai so che ci arrivo al traguardo, a costo di strisciare. Riprendo a correre lentamente sia in salita che in discesa; non ho più il problema di dire resto senza scorte o non ho più forza per andare avanti. Dolore a gamba e piedi passano in secondo piano.
Leggo il cartello stradale Faenza e dopo 2 km vedo il cartello della corsa 95 km (penso "bastardo chi ha messo i cartelli"). Ormai rido e vado avanti, proseguo 2 km e arrivo all'entrata di Faenza dove faccio la foto al cartello e la mando a Nicola Orizio. Rettilineo per andare in centro, è mattino ma la città è già piena di gente. In prossimità dell'arrivo tutti ti salutano e ti fanno i complimenti. Vedo finalmente lo striscione dell' arrivo e, non so come, ma inizio a correre sempre più veloce. Inizio a commuovermi, mi rendo conto di cosa ho fatto!

Taglio il traguardo, mi danno la medaglia, mi riprendo un attimo, mi fanno i complimenti. Dopo il ristoro ritiro il diploma e il meritato TRIS di VINI; con un mio amico beviamo un caffè insieme prima di andare in albergo. Pensavo di fare questa corsa in 14 h ma dopo 3 km ho deciso che era da vivere passo dopo passo, centimetro dopo centimetro. Non ho mai pensato di non farcela, era un peccato non finirla vista l'immensa bellezza di questa competizione. Ho visto gente sdraiata piangere dal dolore, è stato un viaggio con me stesso, un'esperienza unica, indimenticabile!!!
Racconto molto emozionante, ricco di passione e felicità. Grandissimo Massimo, grazie del racconto! Super complimenti da parte di tutti i componenti del gruppo.
Activa Running, salute, passione, divertimento e aggregazione per tutto l'anno.
Sei vuoi aggregarti a noi, sei il/la benvenuto/a!!!
Contatti, mail to: palestra.activa.asd@gmail.com oppure pagina alla Facebook @activa.asd