Siamo partiti da qui, circa due anni fa ed invece oggi ci ritroviamo al via della mezza maratona di Cremona, pronti a correrla in staffetta.
Alle 8 si parte verso la città del Torrazzo, parcheggio zona vescovato proprio all'ombra del famoso campanile e alle 9 si comincia il riscaldamento. Ci aspettano i mitici 21,097 km suddivisi grosso modo in due. In piazza Roma, appena dopo il decimo km ci si passa infatti il bracciale col chip, dividendosi la fatica.
Salutiamo Max e Nicola pronti a correla per intero e dieci minuti prima del via si entra in griglia. A sorpresa quella riservata alle staffette è l'ultima, con 2000 runner davanti e solo forse un centinaio dietro. Pazienza, ci gaseremo a non venire al solito asfaltati da chi arriva a doppia velocità da dietro, ma a sorpassare qualcuno che, strano ma vero,va più piano di noi.
09,30 puntualissimo lo sparo dello start, ma passano quasi 5 minuti prima che aprano la nostra griglia, anticipati pure dai bambini con i palloncini e da quei grandissimi runner, sempre da applaudire, che spingono per l'intero percorso degli sfortunati su speciali carrozzine.
Il nostro piano di azione prevede la partenza di Ilario con l'obiettivo di abbattere il muro dei 50' sui primi 10 km e quindi Massimo al cambio e l'obiettivo di tagliare il traguardo in meno delle fatidiche due ore. Come previsto i primi 2 km. sono una gimkana, uno slalom alla Tomba fra chi è partito per chiudere la mezza pur correndo a marce ridotte; a causa della leggera discesa verso il Po e dalla carica data dai tanti sorpassi, li chiudiamo in 9 minuti e forse sarà meglio rallentare un pochetto prima di fare una brutta fine.
Il percorso scorre veloce lungo il fiume e poi rientra verso il centro città col passaggio ai 5 km in 24' sempre accompagnati da tantissima gente ai lati della strada, compresi molti bambini con le braccia protese e a cui è bello dare un cinque che li riempie di gioia. Qualche curva stretta, lastricati sconnessi con pave' ed alcuni brevi saliscendi fra i vicoli del centro storico servono soprattutto ad accoltellarti i muscoli delle gambe, a distruggerti le caviglie e a mandarti fuori soglia, ma si passa il cartello degli 8 km e il crono dice 39' spaccati, dai che è quasi fatta. Piccola inevitabile storta, però ormai si è imboccato il viale che porta al cambio, cartello dei 10 km e l'orologio vibra stampando un 48'57" che ricorderemo a lungo. Le ultime centinaia di metri si volano, si tiene la destra entrando nella corsia del cambio, ma in attesa ci sono più di cento staffettisti e non si vede Massimo. Eccolo in fondo, passaggio del chip e si riparte dopo 49'38" (42.mo tempo su 180 staffette!) per la seconda parte.
Si prende la velocità di crociera a 5'25"/km e si lascia scorrere un percorso che va verso la periferia e le zone golenali, per poi fare ritorno verso il centro in modo più lineare, anche se più movimentato altimetricamente.
Complice il bel sole apparso a dispetto delle previsioni e un po' di scirocco, la temperatura si alza decisamente e saranno in tanti ad avere problemi di crampi verso la fine. Non ci importa, ristoro con acqua e sali, investiamo giusto qualche secondo (compreso anche il tempo di una foto) per non restare senza benzina che già si intravvede la sagoma del Torrazzo. Ultimo strappetto, questo secco e maledetto, ma ti immette nel transennato che porta al traguardo. Trecento metri fra due ali di folla, sprint finale sui tappeti blu che rendono ancora più bella Piazza Duomo ed ecco lo striscione d'arrivo.
Fermiamo il cronometro a 1h53'20" (70.mi in classifica finale staffette), bingo!!! Missione compiuta, muro delle 2 ore abbattuto alla grande!
Approfittiamo della ineccepibile organizzazione con un ristoro infinito (grana e torrone su tutto), pacco gara abbondante e medaglia finisher molto bella, chi non è mai venuto a correre qua lo faccia e non se ne pentirà. Intanto suonano le campane indicando mezzogiorno, ormai per oggi niente pranzo da Giacomina, ma torniamo comunque ben contenti verso casa. E' sempre bello quando corri al meglio di te stesso."